C’è Vita dopo I Jeans? La Felicità e Sopravvalutata, lo Stile No.

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La scorsa settimana ho compiuto quarant’anni. E no, non sono affatto felice. Infatti, al contrario, ero così triste che non mi veniva in mente un tema per il prossimo post sul blog. Ma poi ho capito. C’è Vita oltre I Jeans? Sto diventando troppo vecchio per indossare Jeans. Per quanto io ammiri Jeremy Clarkson, non penso che si tratti di un buon modello di stile. Non ho alcuna intenzione di diventare una vittima del famigerato Effetto Clarkson (date un’occhiata al video per chiarificazioni).

Questo, però, non è il motivo per cui sono triste. Sono triste perché
mi sono sempre aspettato di essere felice. Eppure ora capisco: la felicità è assolutamente sopravalutata, ma lo stile non lo è. Le circostanze della vita non le puoi controllare, ma puoi controllare il modo in cui reagisci ad esse.

Perché lo stile non è sopravvalutato? Perché non si tratta del tipo di vestiti che indossi, ma di come e perché li indossi. Non è una questione di menefreghismo, alla “ognuno può vestirsi come gli pare”, ma si tratta di capire se sia conveniente o meno vestirsi come ci pare.

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Quindi c’è vita dopo i Jeans? Di certo ci sono i rimpianti. Ma bisogna guardare avanti. Dopo tutto, lo sappiamo tutti che la vita è una cagna. le cagne vanno e vengono.

Lo stesso Gesù Cristo, una volta disse: “Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio.” (Vangelo di Luca, Capitolo 9 verso 62, Riveduta del 1927).

E perfino l’apostolo Paolo reiterò: “Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo.” (1a Lettera ai Corinzi, Verso 13, Riveduta del 1927).

A parte i rimpianti e le cagne, c’è una cosa che si può fare. Accattatevi un paio di pantaloni Four.Ten taglio slim in blu Navy, come quelli che mi vedete indossare in queste foto. Non sono fatti di tessuto Denim, ma comunque hanno il tipico taglio Jeans e i rivetti che vi piacciono tanto. Da Mosca’54 li vendono a 79 euro. Sono tanto comodi da indossare che sembrano guanti per le gambe. Inoltre, al contrario dei Jeans, sono molto facili da abbinare a capi di abbigliamento più eleganti, quindi sono più versatili dei Jeans tradizionali.

Credo che il brand 4/10 sia perfetto per queste circostanze. Ecco quello che il loro stesso sito dice rispetto alla filosofia aziendale riguardo agli uomini che prediligono questo marchio. “Sono uomini sempre contraddistinti da una fortissima personalità. Sono consci del proprio fascino, sanno che non occorra ostentare e prediligono 4/10 perché simbolo di una moda consapevole, basica e nel contempo elegante.” Credo che persino Gesù e Paolo avrebbero apprezzato.

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Ci sono anche altre contromisure da adottare, oltre ai simil-jeans. Per qualche strano e imperscrutabile motivo, è sempre facile lamentarsi di quello che non va. Raramente ci fermiamo a riflettere sulle cose belle della vita. I bicchieri sono quasi sempre vuoti nel nostro universo.

Per esempio, un quarantenne è finalmente pronto per indossare le bretelle (se vi capita di rivolgervi a un americano, chiamatele “suspenders”, ma se parlate con un inglese, allora optate per “braces”. Per un inglese “suspenders” significa “reggicalze”). Le bretelle, infatti, per quanto mi riguarda, sono uno degli elementi più interessanti nel vestiario di un gentiluomo moderno. Per prima cosa, sono molto più comode delle cinte. Secondo, se questo non bastasse, fanno meglio il loro lavoro. Terzo, non c’è bisogno di abbinare le bretelle con gli altri elementi del vostro completo o spezzato, si tratta infatti dell’unico elemento di vestiario che può essere scelto liberamente e indipendentemente dagli altri. Esatto: volendo potreste perfino indossare bretelle nere sotto un abito blu Navy. Quarto, le bretelle vi tengono la camicia a posto! Cinque, personalmente penso che le bretelle siano allo tesso tempo divertenti e professionali. Non è semplice da mettere nero su bianco, ma mi sembra quasi che un paio di bretelle come quello che indosso qui, possano istantaneamente farvi apparire molto più “alla mano” mentre allo stesso tempo vi collocano in un’altra categoria rispetto al resto della folla. Sono sofisticate, ma completamente fuori di testa allo stesso tempo. La cosa migliore, poi, è che le bretelle vi stanno bene solo dopo i quarant’anni. Troverete un paio di bretelle simili al Tie Shop Roma di Via di Campo Marzio per circa 59 euro.

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C’è un altro elemento nel guardaroba di un gentiluomo che comincia finalmente a starvi bene solo dopo i trent’anni: una giacca di tweed. Il tweed è “British” per antonomasia. Ma il tweed è anche controverso: una giacca in tweed è sportiva, ma allo stesso tempo tradizionale. La stessa storia di questo tessuto è interessante. Una giacca di tweed è la compagna ideale per una battuta di caccia. Il tweed è flessibile, durevole e impermeabile allo stesso tempo. Combinatelo con una struttura a spina di pesce, un po’ di sana fantasia all’italiana, e un poco di colore e otterrete questa magnifica giacca Tombolini color ruggine a tre bottoni con larghi rever intagliati, tasche a patta e spalline imbottite.

Recentemente mi sono occupato molto di completi casual (spulciate il blog). Si è trattato di una questione di necessità e opportunità, ma anche, probabilmente, di un qualche tipo di crisi di mezza età. Questo outfit rappresenta chiaramente un compromesso tra il formale e il casual. Sì, abbiamo a che fare con una camicia di tipo classico, una cravatta in seta Regimental, una giacca, pantaloni sartoriali in blu Navy, scarpe di cuoio e cappello in tweed, oltre che un orologio elegante, ma tutti questi elementi sono completamente casual. Le scarpe non fanno eccezione.

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Si tratta di un paio di Ame Delan, del colore Scotano. Ho pensato che sarebbero state adattissime a questo completo perché a) la Ame Delan è una ditta italiana b) i mocassini sono casual al 100%. Non usate mocassini di alcun in nessun tipo di contesto ufficiale! Non fatevi ingannare dal fatto che si tratta di scarpe di cuoio.

L’unica cosa che posso aggiungere riguardo a questo paio di Ame Delan
è che semplicemente si tende a scordare il fatto di averle ai piedi. Calzano come un guanto, sono estremamente comode e molto ben fatte. Non si trova niente di meglio in quella fascia di prezzo. Si tratta praticamente di un miracolo: accattandovi un paio di Ame Delan, in pratica, pagate 6 per ricevere 10. Spero duri ancora a lungo…

L’altro elemento di questo outfit, la camicia, è uno dei più formali. Si tratta di una Marian Vitel color blue cielo, senza button down e senza taschino. Essendo una camicia su misura, calza benissimo ed è molto comoda. Se riuscite a trovare un sarto di quartiere abile come Marian ben per voi!

Per quanto riguarda il resto: ho descritto il berretto da pilota di Spada Roma in precedenza, quindi è inutile parlarne ancora. Invece la cravatta è un elemento che merita qualche riga. Si tratta di una Sette Pieghe Regimental fatta in seta del Tie Shop Rome. Si chiama “Bright Soldier” perché il suo colore principale è il rosso bright e le sue origini sono militari. L’unica cosa che si possa dire riguardo a questa cravatta è che le persone tendono a dimenticare che un elemento di qualità dura più lungo di uno a buon mercato, che in genera dura solo il tempo di una stagione. Siamo di fronte al famoso concetto di “cost-per-wear”, ovvero il costo dell’oggetto per ogni singola volta in cui si indossa. In parole povere, investire qualche soldo in più in un indumento di qualità alla lunga risulterà più conveniente perché gli indumenti di qualità bassa tendono a logorarsi molto prima.

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Insomma, prendete in seria considerazione l’idea di smettere di indossare i Jeans dopo i quarant’anni. Vi farà apparire più autoritari. La gente vi giudicherà in base a come vi vestite, è triste ma vero. è consigliabile lasciarvi alle spalle le cose del passato. Non siete più ragazzi, ormai, siete uomini. Ma se vi vestite come ragazzi, la gente vi tratterà come ragazzi.

C’è vita dopo i Jeans, sempre ammesso che cresciate.

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Porco Rosso

The truth will set you free

4 thoughts on “C’è Vita dopo I Jeans? La Felicità e Sopravvalutata, lo Stile No.

  1. Oh God, I lost my poor Italian… I have to study it again (I have been telling this for ages but I have to, my Sicilian grandmother is not so proud of me on this one). I think I catched the main lines, though 😉
    The pictures are great, dear Andrea. I really like the suspenders and the jacket too.

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    1. Hey there’s also the English version, as usual 🙂 Your grandma was from Sicily? Mine was too! Thanks, Caroline: I’m trying very hard to take better pictures, I know I still need to improve but they are getting better! And I’m really glad to know you like both the suspenders and the jacket! As per the Italian lessons: I can help, it won’t cost you much, just your soul 🙂

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